Film per la Scuola

Sognando Beckham. Scheda di analisi e comprensione

TRAMA
Jesminder,  Jess  per  gli  amici,  ha  una  grande  passione:  il  calcio.  E  un  unico  idolo: David Beckham. Mentre gioca a pallone con alcuni amici, in un parco, incontra  Jules,  una  ragazza  che  fa  parte  di  una  squadra  di  calcio  femminile.  Anche Jess entra nel team e si fa presto notare per la sua abilità con il pallone; le compagne di gioco e l’allenatore riconoscono il suo talento. Una partita più delicata attende Jess non su un campo di calcio, ma tre le pareti di casa: la fa-miglia di Jess, pur vivendo da tempo in Inghilterra, è di origini indiane. I suoi genitori e tutti i parenti sono molto legati alle tradizioni e non concepiscono che  una  ragazza  pratichi  un’attività  sportiva  di  quel  genere.  Mamma  e  papà  pensano che dovrebbe dimenticare la sua passione per il calcio e impegnarsi piuttosto a diventare una brava donna di casa: la protagonista, pur tra strata-gemmi  e  qualche  bugia,  affronta  il  campionato  della  sua  squadra  senza  dire  nulla ai genitori. Ma la partita finale, la più importante di tutte, è fissata per lo stesso giorno delle nozze di sua sorella. Che fare? Da una parte la famiglia, i parenti, le tradizioni; dall’altra, il sogno più grande di tutta la vita..
 
COMMENTO
La protagonista del film, Jess Bhamra, vive ogni giorno sulla sua pelle la difficoltà di  conciliare  tra  loro  due  modelli  culturali  differenti,  ai  suoi  coetanei  inglesi  è  spesso concessa ogni libertà di scelta; per lei, invece, i genitori vorrebbero una vita votata alla casa e al matrimonio, lontana dai campi da gioco. Il problema, però, non dipende soltanto dalle differenti culture di origine. Con raffinata ironia, infatti, gli autori del film mostrano come anche alcuni ragazzi inglesi, di cultura occidentale, hanno qualche difficoltà nei rapporti con i genitori. La madre di Jules, l’amica di Jess, ripete sempre alla figlia che dovrebbe vestirsi in modo più femminile, dovrebbe trovarsi un ragazzo e sposarsi al più presto. Anche il loro allenatore ha litigato con il padre e, da tempo, non parla più con lui. Per Jess, però, è tutto più complicato. L’avversione della sua famiglia per il mondo  del  calcio  è  motivata  dall’appartenenza  a  una  precisa  concezione  della  società.  Il  destino  della  protagonista,  agli  occhi  della  famiglia,  è  segnato:  Jess  deve sposare un ragazzo indiano e dedicarsi a lui. Con il suo carattere allegro e sensibile, la protagonista a volte si sente spaesata. Confronta serenamente il modello culturale della sua famiglia con quello delle sue compagne di squadra. Ma il compromesso sembra impossibile. – Devo scegliere fra tradire la squadra – si sfoga Jess con l’allenatore – e fare arrabbiare i miei e io non voglio fare del male a nessuno. Vogliono proteggermi: il calcio mi allontana dal loro mondo.“Sognando Beckham” è comunque una commedia e presenta spesso situazio-ni divertenti, equivoci e battute spiritose. Però offre anche numerosi spunti di riflessione. Soprattutto sul tema della donna e del suo ruolo all’interno della società. Un esempio. Alla festa di fidanzamento di Pinky, la sorella di Jess, con un ragazzo indiano, partecipano i parenti delle rispettive famiglie. Durante il ricevimento trilla la suoneria di un telefono cellulare: tutti gli invitati (comprese molte donne anziane) estraggono da tasche e borsette il loro telefonino. Tutti possiedono uno dei simboli della tecnologia occidentale. Ma è un atto soltanto esteriore, di superficie; quando discutono tra loro, infatti, mostrano di essere ancora legati a schemi tradizionali. Jess attraversa momenti non facili, frastornata da voci spesso dissonanti. Rivela i suoi problemi a Joe, l’allenatore della squadra. Il ragazzo le risponde, secco: – Capisco le tue difficoltà, ma non sempre i genitori hanno ragione.La protagonista gioca molte partite senza dire nulla ai suoi; eppure sa che non potrà mentire all’infinito, non solo per i continui sotterfugi cui deve ricorrere, ma perché vuole che i suoi genitori sappiano e le diano il loro consenso.Il dilemma raggiunge il culmine proprio al matrimonio di sua sorella. Nello stesso giorno, infatti, si disputa la finale di campionato. Jess sceglie di partecipare alla festa, di stare con i parenti. Il padre si accorge della sua profonda tristezza, prende da parte la figlia e le fa un breve discorso – Pinky è felice e tu sembra che stia al funerale di tuo padre. Se è l’unico modo di vederti sorridere al matrimonio di tua sorella, allora vai a giocare. Ma quando torni qui, voglio vederti felice. E gioca bene, mi raccomando. – L’uomo, poi, parlerà alla moglie e anche lei per-metterà alla figlia di seguire la sua strada. La sincerità, a volte, può fare miracoli.
 
 
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